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Teatro e teologia

Rosanna Camerlingo

Teatro e teologia

(Marlowe, Bruno e i puritani)

Liguori Editore, Napoli, 1999, pagine 215, lire 20000

È un ottimo testo di storia dell’ateismo e dell’anticlericalismo moderno in cui indubbiamente il drammaturgo inglese Cristopher Marlowe ( 1564-1593) merita di avere un suo spazio specifico.

Era un autore blasfemo e schernitore della religione in generale e dei sacramenti in particolare. Dai suoi strali non si salva nemmeno Gesù Cristo, né sua madre,la Madonna. Il suo sfrontato ateismo lo porta a subire pesanti censure ai suoi drammi cui forse furono cambiati i finali come nel “Faust”. La studiosa napoletana ripercorre l’intera produzione marlowiana alla luce delle molteplici forme di uno scontro totale tra il cristianesimo e 1a nuova filosofia rinascimentale cui aderivano sia Marlowe che Giordano Bruno. Il filosofo nolano si trattiene presso l’ambasciata francese a Londra dal 1583 al 1585 intrecciando fruttuosi rapporti culturali con gli intellettuali affini e scontrandosi con i difensori della filosofia cristiano-aristotelica. Anche con i protestanti i rapporti non furono buoni: per Bruno la religione riformata appare come il punto più basso e degradato dell’intero ciclo ebraico-cristiano. Comunque i riformati, avendo abolito l’Inquisizione e l’Indice dei libri vietati, aprirono il varco alla libera ricerca scientifica e filosofica, in gran parte impossibile nei paesi catto1ici. Inoltre, avendo abolito ed espropriato le immense ricchezze del clero, crearono le basi economiche per l’accumulazione capitalistica e liberarono migliaia di intellettuali dalla sterile vita monacale.

Nel clima di parziale libertà dell’Inghilterra elisabettiana si creò addirittura una specie di “scuola di ateismo” in cui si derideva la Bibbia, l’imbroglione Mosé e la divinità di Cristo. Il testo si occupa in buona parte di cercare di capire l’ateismo di Marlowe inquadrandolo con gli scritti degli altri intellettuali inglesi della sua cerchia. Lo sfrontato e chiassoso Giordano Bruno pubblica a Londra nel 1584 lo ” Spaccio della bestia trionfante” in cui vi è un esilarante satira della storia de11′ arca di Noé, negando tutta la teoria creazionista del racconto biblico contrapponendogli l’eternità della materia in un universo infinito. Vi si nega anche la trinità e soprattutto l’idea stessa dell’incarnazione: per Bruno era impensabile che l’infinità divinità potesse riversarsi in un solo uomo. Per Bruno non c’è quindi alcuna possibilità di riformare il cristianesimo come aveva sperato per esempio Erasmo da Rotterdam. L’alba di quel ciclo storico nuovo indicato a suo tempo da Giordano Bruno e dagli atei rinascimentali inglesi oggi sta diventando giorno pieno e i dati statistici della massiccia declericalizzazione delle società avanzate lo confermano.

Le verità scientifiche negano qualsiasi interpretazione letterale della Bibbia. I personaggi biblici ed evangelici, Cristo in primo luogo, diventano quindi dei bersagli per le satiriche imitazioni drammaturgiche di Marlowe che attacca con durezza anche i sacramenti come per esempio la confessione. Il suo dramma “Il massacro di Parigi” denuncia i mostruosi crimini contro l’umanità che si commettevano in nome della fede specialmente nel secolo XVI, forse il più sanguinoso della storia del cattolicesimo, che si conclude con il rogo del libero pensatore Giordano Bruno il 17 febbraio 1600.

Il testo è corredato da un’ampia bibliografia con 150 titoli e da un utile indice dei nomi.

Piero Marazzani, marzo 2001