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Tambroni e la repressione fallita: Luglio ’60

Philip Cooke

Tambroni e la repressione fallita: Luglio ’60

Teti Editore, Milano, 2000, pagine 217, lire 20.000

E’ un testo molto interessante, di agile lettura, che ripropone la questione clerico-fascista. Il Vaticano, infatti, ha continuato nel dopoguerra a trescare con i fascisti così come aveva fatto durante il ventennio e questo libro lo documenta ampiamente.

Sia ai vertici che alla base il clero ha appoggiato la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista sotto il nome di Movimento Sociale Italiano. Il Vaticano ha salvato dalla giusta punizione migliaia di nazi-fascisti nascondendoli nei conventi e fornendo loro passaporti del Vaticano mentre nel contempo, tramite la DC, emanava amnistie ed indulti  a oltranza a favore dei criminali neri. Perfino il cadavere di Mussolini, grazie al presidente democristiano Zoli, fu traslato a Predappio innescando subito un grosso giro di fascisti in pellegrinaggio.

In occasione della crisi di governo che portò al gabinetto clerico-fascista di Tambroni, appoggiato dal MSI, ci furono pesanti intromissioni del Vaticano affinché si bloccasse qualsiasi apertura a sinistra. Infatti, secondo i fanatici e reazionari cardinali romani, i socialisti, essendo alleati ai comunisti in numerosi enti locali e sindacati, ricadevano nella scomunica del 1949 da parte di Pio XII .

I giornali e la RAI, allora come oggi, erano per la gran parte gestiti o condizionati da forze clerico-reazionarie che falsificarono i fatti di Genova e ancor più quelli di Reggio Emilia, dove la polizia sparò a freddo sulla folla, uccidendo cinque compagni.

Ma purtroppo la censura c’era anche a sinistra e Togliatti, ancorato alla sua errata politica di alleanza offerta alla DC e al Vaticano, non esitò a sopprimere gli articoli non consoni a questa linea politica disastrosa, come ben evidenziato anche in questo libro. Fin dalla Resistenza il PCI avva rinunciato alle parole d’ordine rivoluzionarie puntando sull’obiettivo di una democrazia avanzata e socialmente evoluta. Ma era impossibile costruire anche solo una qualsiasi vera democrazia alleandosi con la DC, i cui organici legami col Vaticano impedivano qualsiasi apertura sul piano dei diritti civili (divorzio, aborto, diritto di famiglia ecc.), ma anche su quelli sociali, per la sua natura di ricchissimo proprietario di banche, terreni, titoli ecc.

Inoltre quale mai democrazia si poteva costruire con la magistratura, la polizia, l’esercito e la dirigenza statale piene di ex-fascisti, salvati dalle epurazioni del dopoguerra con il decisivo apporto della DC? A Reggio Emilia il PCI raccolse i frutti amari della sua politica disastrosa: dipendenti dello Stato in divisa ricevettero l’ordine di sparare sui suoi tesserati e simpatizzanti, che pacificamente stavano ascoltando un comizio di Paletta.

Altri spunti validi del testo sono l’azione censoria delle campane che il clero faceva suonare a dismisura durante i comizi della sinistra, il concetto di polizia come agente del Vaticano, l’involuzione clerico-moderata dei partiti laici di centro-sinistra, che pure aderirono alla grande manifestazione contro il congresso del MSI a Genova.

Questo libro ci sia d’incitamento per rilanciare la battaglia contro il clerico-fascismo, ancora purtroppo attivo e spesso egemone sia nello Stato che nella chiesa cattolica.

Piero Marazzani 25 Aprile 2001 e Arnaldo Demetrio 27 Luglio 2002