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Pasolini – Le lettere

Antonella Giordano e Nico Naldini a cura di
Pasolini – Le lettere
Garzanti, Milano, 2021, 1496 pagine, euro 60,00
Amplissima antologia letteraria ordinata cronologicamente dal 1940 alla morte di
Pasolini nel 1975. Il testo è corredato da una cronologia approfondita della sua vita
dal 1922, Bibliografia e Indice dei Nomi. Nessuna foto, mappa o cartina.
Nelle sue lettere Pasolini dichiara chiaramente la sua non credenza, non è del tutto
chiaro se fosse ateo o agnostico, ma sicuramente ha lasciato scritti e film anticlericali:

  • suo padre era “fascista ma anticlericale”
  • da bambino “Si rifiuta di andare all’asilo dalle suore”
  • febbraio 1958 : prepara articoli contro Pio XII: “Scriverò anche il pezzetto
    contro il Pacelli”
    – aprile 1963 : “io non credo che Cristo sia Figlio di Dio, perché non sono un
    credente”
    – ottobre 1964 : “Cristo non è Salvatore Carnevale, né Giordano Bruno né Fra
    Michele Minorita ossia lo è stato, storicamente, ma allora non è Dio e bisogna
    dirlo”
    – ottobre 1965 : ammette che nei suoi film si possano talora evidenziare aspetti
    blasfemi e che “il limite che divide comicità da sacrilegio sia stato, qualche
    volta, nei particolari, valicato”
    – in un suo scritto del 1966 paragona la RAI al Sant’Uffizio: è “qualcosa di
    peggio del terrore che doveva dare, in altri secoli, solo l’idea dei tribunali
    speciali dell’Inquisizione”
    – giugno 1968 : certi atti di Paolo VI come l’abolizione dell’Indice dei libri
    proibiti lo inducono a troppo ottimistiche considerazioni “la Chiesa, proprio
    con Paolo VI è giunta al punto di avere il coraggio di condannare tutto il
    clericalismo, e quindi anche se stessa in quanto tale”. Ovviamente si sbagliava.
    – marzo 1970 : lettera a un giovane comasco “Dio è la realtà; e la realtà è un Dio
    tirannico che del suo dispotismo fa la chiave per arrivare, anche se
    parzialmente a Lei”
    In vari suoi scritti e articoli accenna a complicità fra Vaticano e fascismo: “il clericofascismo era effettivamente una realtà culturale italiana”, si dichiara nel 1964 vittima
    di una “campagna diffamatoria della stampa borghese brutalmente clerico-fascista”.
    Ampi riferimenti alle censure teatrali e cinematografiche subite da bigotti censori
    filo-clericali sono presenti in decine di lettere.
    Infine, a proposito delle stragi fasciste, chiede indirettamente l’apertura degli archivi
    della CIA e della NATO per conoscere i nomi dei mandanti: “Se il potere americano
    lo consentirà – magari decidendo diplomaticamente di concedere a un’ altra
    democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon –
    questi nomi prima o poi saranno detti”.
    Pierino Marazzani, aprile 2022