R.

Opere in I edizione nel 2012

Lorenzo Lipparini
Formigoni
(Biografia non autorizzata)
Editori Internazionali Riuniti, Roma, 2012, pagine 206, euro 16,00

Comunione e Liberazione, movimento fondamentalista fondato e capeggiato anche da Roberto Formigoni, riuscì ad occupare praticamente tutti i posti chiave nella Regione Lombardia, manipolando concorsi e nomine.

Furono quindici anni di scandali quasi continui con grandi sperperi di denaro pubblico dovuti soprattutto all’assoluta mancanza di trasparenza e seri controlli su appalti, forniture, consulenze ecc.

La vera cosa che contava era di far parte del gruppo di potere che garantiva la rielezione dell’ambizioso figlio dell’ex federale fascista di Lecco, noto persecutore di partigiani.

Il sistema di potere ciellino viene presentato nel libro come un enorme polipo con il volto sagomato di Formigoni. Alla fine del 2012 la sua giunta si dimette a seguito di inchieste della magistratura che portano ad arresti quasi quotidiani: anni di intercettazioni telefoniche, pedinamenti con fotografie, riscontri bancari ecc. dimostrano la quasi totale amoralità del ceto politico guidato da Formigoni. Non solo tangenti ma addirittura complicità scandalose con la criminalità organizzata. Il suo comportamento contraddice palesemente gli scritti giovanili riportati nel testo.

Si illustrano in maniera abbastanza graffiante i suoi soprannomi: “il celeste” per il suo etereo rapporto col sesso, “formigoil” per gli scandali petroliferi con l’Iraq, “Firmigoni” per i suoi pacchiani abusi con le firme elettorali.

Formigoni costituì in Lombardia una sua specie di regime, all’ombra di Berlusconi: similmente al suo nume tutelare di Arcore il suo potere era fondato sulla complicità e connivenza del clero lombardo e su continue illegalità di ogni genere.

Specialmente nella sanità l’inquinamento ciellino era formidabile: gli assessori alla sanità erano spesso ridotti a semplici passacarte di spartizioni partitocratiche e di correnti politico-religiose.

Il capitolo fondamentale del libro è riservato ad una precisa ricostruzione della vicenda giudiziaria definita “La più grande truffa elettorale (dopo il big bang)”. In pratica i formigoniani si sono dati la zappa sui piedi da soli: hanno approvato una severa legge elettorale regionale che impone un elevato numero di firme, salvo poi essi stessi non essere in grado di raccoglierle e quindi essere obbligati a falsificarle nel 2010.

Inutili le dichiarazioni para-golpiste del post-fascista la Russa poiché coraggiosi magistrati proseguono l’inchiesta fino all’inevitabile condanna di Formigoni: centinaia di cittadini attestano di essere stati inseriti tra i sottoscrittori delle sue liste a loro insaputa!

A proposito di clerico-fascismo il testo segnala anche le “oggettivamente inguardabili camicie nere” indossate spesso da Formigoni in memoria del federale fascista di Lecco, Emilio Formigoni, suo padre.

Pierino Marazzani, giugno 2013

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Bruno e Leo Contini, a cura di
Nino Contini (1906-1944): quel ragazzo in gamba di nostro padre
(Diari dal confino e da Napoli liberata)
http://www.giuntina.it , 2012, Firenze, pagine 324, euro 20,00

Il curioso titolo è spiegato da autori e collaboratori del testo con il fatto che “come dicono giustamente i figli, Nino è ancora un giovane uomo, ha meno di quarant’anni, è un ragazzo in gamba che ha coraggio fisico, intelligenza, sensibilità politica”.Era un militante del Partito d’Azione, piccolo movimento politico che si collocava nell’area della sinistra laica.

In precedenza era stato segretario dell’associazione sionista di Ferrara, sua città di origine: la sua professione di avvocato e la precoce morte suggeriscono un evidente parallelo con l’avvocato Cesare Sarfatti, segretario dei sionisti milanesi. Entrambi erano odiati dai fascisti per questa loro scelta, giudicata antinazionale, sia per motivi più concreti: l’avvocato Sarfatti era marito dell’amante di Mussolini, la tristemente nota Margherita Sarfatti; l’avvocato Contini compila il decreto di requisizione dell’appartamento dell’ex federale fascista di Napoli. La loro morte improvvisa per cause gastro-enteriche potrebbe quindi suscitare alcuni dubbi, avvalorati dal fatto che il 5 settembre 1944 compare nel diario di Contini il cognome Romualdi, figlio naturale di Mussolini: significativamente è questa l’ultima pagina del diario di Contini!

Le responsabilità indirette del Vaticano e del resto del clero italiano nelle leggi razziali del 1938 risultano chiaramente da questo diario: nessun vescovo o parroco protestò mai per queste inique discriminazioni. Anche il vescovo di Ferrara non risulta che abbia mai pronunciato neanche mezza parola di biasimo. Anzi, singoli funzionari cattolici ferraresi si distinsero per zelo razzista.

È significativo che Contini non dia alcun connotato positivo al radio-messaggio del 24 dicembre 1942: si limita a trascriverne le linee principali!

L’ostilità di Contini al regime gli procurò perfino il ritiro dell’abbonamento ferroviario e poi, dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il confino ad Urbisaglia, isole Tremiti, Pizzoferrato, Cantalupo del Sannio e Campitello Matese: gli fu proibito anche di dare lezioni private!

Pierino Marazzani, luglio 2013.

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I Millenari
La bestia in Vaticano
Kaos edizioni, Milano, 2012, pagine 253, euro 20,00

Il testo è caratterizzato da un virulento tono polemico anticlericale e antipapale. Le degenerazioni riscontrate in Vaticano sono talmente reiterate da far ipotizzare agli anonimi autori una possibile costante presenza demoniaca nella sede papale.

Da questa ipotesi è tratto il titolo del libro: la “Bestia” sarebbe appunto il diavolo. Si riassumono decine di grandi e piccoli scandali clericali: non viene risparmiato nemmeno il fratello dell’ex papa Benedetto XVI, coinvolto in sevizie corporali e abusi sessuali avvenuti in Germania ai danni dei piccoli coristi che dirigeva.

Lo stesso papa, quando era giovane arcivescovo di Monaco di Baviera, copriva i preti pedofili, limitandosi a trasferirli. Il recente scandalo del Monte dei Paschi di Siena trova riscontri in questo libro poiché “don bancomat”, un religioso romano complice di tangentisti e criminali finanziari, vi aveva ben dodici conti correnti.

Dalla curia vaticana montagne di denaro fluiscono ogni giorno verso i paradisi fiscali ed a questo importante argomento il testo dedica un paragrafo, svelando le particolari tecniche seguite dal papato per avervi mano libera.

Più volte si ipotizzano connivenze e complicità con la criminalità organizzata la quale, tramite monsignori prestanome, ripulisce in Vaticano i capitali tratti dai suoi sporchi affari.

Gli scandali erotici sono ampiamente trattati nel libro: dalla pedofilia all’omosessualità dei porporati, dagli adulteri ai figli illegittimi ecc.

Le connivenze clerico-fasciste sono ben evidenziate in varie parti del testo: un porporato cileno è apertamente accusato di simpatie nazi-fasciste.

Si smontano le presunte apparizioni mariane di Medjugorje denunciando la scandalosa vita di un frate francescano carismatico che ha pilotato tutta la messinscena per abusare della credulità popolare.

Infine, è da segnalare il curioso scandalo del cardinale-armaiolo: invece di dedicarsi anima e corpo ad opere pie, un neo-porporato è un accanito collezionista di armi, anche da guerra.

Pierino Marazzani, marzo 2013

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Paola Cioni
Un Ateismo religioso
(Il bolscevismo dalla scuola di Capri allo stalinismo)
Carocci editore, Roma, 2012, pagine159, euro 17,00

Nel 1909, grazie al ricco scrittore e mecenate Maksim Gor’kji, si istituì nell’isola di Capri una scuola di formazione per operai. La problematica dell’ateismo fu uno degli argomenti di studio.

In sostanza, all’inizio del secolo XX, si ipotizzavano tra gli atei russi due interpretazioni antireligiose:
Lenin proponeva che la lotta alla religione fosse “l’ABC di ogni materialismo” sulla base di un ateismo radicale
alcuni organizzatori della scuola di Capri teorizzavano la trasformazione del socialismo in una religione laica, completamente liberata dalla trascendenza

Gli atei marxisti di quell’epoca si attendevano una catastrofe sociale universale provocata dal capitalismo che avrebbe preceduto l’instaurazione del “paradiso socialista”.

Un “uomo nuovo”, prettamente razionalistico, e che “non avvertiva alcuna necessità di un completamento religioso al suo ideale”, avrebbe popolato questa nuova entità politica.

Le radici di questo materialismo si identificavano in particolare nel pensiero di Feuerbach: si riteneva che nessun materialista abbia dato un colpo altrettanto mortale alla religione come lui.

L’autrice mette in guardia dall’ateismo fanatico: non bisogna fare dell’anti-religiosità un culto, non si deve creare una religione della propria anti-religiosità.

In URSS fu istituita una specie di Inquisizione per reprimere le “eresie filosofiche” con metodi intolleranti che ricordano il Medioevo. Fu istituito un Indice dei libri religiosi vietati: nelle biblioteche si dovevano conservare nella sezione concernente la religione soltanto libri antireligiosi.

In conclusione, noi atei contemporanei veniamo messi in guardia da questo libro sul pericolo di trasformare il nostro anti-fideismo in un movimento di carattere troppo dogmatico e simil clericale.

Pierino Marazzani, 2013

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Mario Agrifoglio
Da Galileo ad Einstein
(Fra scienza e scientismo)
Firenze Libri, Firenze, 2012, pagine 267, euro 19,00
http://www.firenzelibri.com

Ogni religione cerca di farci credere che “il Tutto sia stato creato dal Nulla per volontà di un dio onnipotente” ed eterno. In particolare il cattolicesimo avrebbe istituito una sua propria “scienza cristiana”, definita dall’autore “scientismo”, per accreditare il suo fideismo anacronistico di origine mosaica. Dal concilio di Trento in poi il papato ha svolto una duplice azione contro la scienza:

repressiva: con i suoi secolari metodi a base di carceri, torture e roghi umani e cartacei
disinformativa: in modo da far apparire la scienza incerta o inconcludente.

L’autore stesso fu vittima di interventi censori clericali contro un testo scientifico da lui scritto e incautamente affidato ad una tipografia da loro controllata. La strategia antiscientifica messa in atto con la Controriforma era ed è rivolta a condizionare la scienza soprattutto in settori specifici come la fisica.

I vertici delle istituzioni scientifiche italiane, come ogni settore dello Stato e della società, sono sottoposti a pesanti interferenze vaticane. Il libro non fa nomi ma tali accuse sono riproposte continuamente nel testo.

Giovanni Paolo II, pur avendo più volte chiesto scusa per le atrocità commesse dalla Chiesa contro altre religioni, si è sempre ben guardato dal chiedere scusa per tutte le intromissioni nefaste contro la scienza e gli scienziati. Solo sul caso Galileo ha fatto significative ammissioni.

Nel testo sono presenti anche aspetti polemici antibiblici con accuse di illogicità, falsità, inverosimiglianza, abuso della credulità popolare.

La parte principale del testo è comunque dedicata all’illustrazione delle personali teorie scientifiche dell’autore, artista e scienziato autodidatta. Da segnalare un inserto di sedici pagine a colori con foto di quadri ed esperimenti scientifici.

La bibliografia, vista l’importanza dell’argomento, avrebbe potuto essere più ampia: vi sono citati testi di Odifreddi, Eco, Augias, Einstein ecc.

Pierino Marazzani, aprile 2012

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Maria Teresa Milano

Regina Jonas

(Vita di una rabbina – Berlino 1902-Auschwitz 1944)

http://www.effata.it, Torino, 2012, pagine 144, euro 10,50

Il 26 dicembre 1935, nella casa del rabbino liberale Max Dienemann a Offenbach in Germania, avvenne una cerimonia più unica che rara: per la prima volta nella storia dell’ebraismo una donna superò l’esame per diventare rabbino.

La coraggiosa e colta donna si chiamava Regina Jonas, aveva un carattere tenace, forgiato dalla precoce morte del padre quando era solo una ragazzina. Per la sua visione dell’ebraismo non era necessario rompere con la tradizione per istituzionalizzare quanto non era mai stato concesso.

Il testo ricorda altre importanti figure di donne ebree emancipate come ad esempio Rita Montagnana, nipote di un rabbino, fondatrice del PCI e deputato alla Costituente.

Per quanto riguarda l’accesso delle donne alle università, in Germania si dovette aspettare il 1909 a causa di resistenze su base biblico-tradizionalista: in Italia, caso raro, tale storica conquista fu ottenuta già verso il 1863 a causa della presenza al Ministero della Pubblica Istruzione di laicisti di idee aperte. Comunque Regina Jonas non si batteva tanto per la conquista della parità dei sessi quanto piuttosto per l’equivalenza di genere, basata anche sulle specifiche potenzialità e caratteristiche proprie delle donne. Il suo atteggiamento di fronte alle deportazioni naziste nei campi di concentramento fu di tipo solidaristico: mentre altri rabbini fuggivano dalla Germania lei scelse di condividere il destino della sua comunità berlinese.

Purtroppo gli insegnamenti suoi e degli altri rabbini ortodossi, ispirati ad un fideismo esasperato, indussero molti ebrei a non fuggire in tempo sulla base di assurde considerazioni come questa: chi serve Dio avrà una vita felice e quindi non ha nulla da temere.

Nelle circa 300 scuole ebraiche del movimento ortodosso Beth Jacob si fornì a migliaia di ragazze una visione fittizia della storia dell’ebraismo omettendo sistematicamente le numerose stragi subite ad opera di cristiani e islamici.

Nella Postfazione intitolata “Dalla storia alla memoria” lo storico Pietro Stefani nota un’altra novità inedita per l’ebraismo: il rifiuto da parte di Regina di sposarsi e la sua “scelta preventiva di non avere figli”.

Pierino Marazzani, ottobre 2013

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Roberto Bitetti
Dio non è plausibile
Lampi di Stampa editore, Milano, 2012, pagine 232,  euro 15,80

È un ottimo testo antireligioso con spunti anticlericali, ricco di dotte citazioni, scritto in termini moderati ma con elementi di satira graffiante.

L’impostazione di fondo è di tipo scientifico-razionalista con validi ragionamenti storico-filosofici.

La teoria evoluzionista darwiniana è spiegata con chiarezza sottolineando le contraddizioni dei creazionisti.  L’incredulità di Darwin è ribadita con fermezza: “È certo che la perdita prematura della figlia  Annie contribuì tantissimo  alla perdita della fede” del sommo naturalista. L’uomo è un casuale prodotto della evoluzione animale  e non il suo fine: non è esistito per milioni di anni e sparirà negli abissi dello spazio in un futuro imprecisato a causa di una delle tante catastrofi  di cui è costellata la storia dell’universo.

L’autore calcola le enormi distanze intergalattiche che rendono il nostro pianeta un misero granello perso nell’universo. Ora, poiché, come dicono i cristiani, tutto sarebbe stato creato in funzione antropocentrica “Se fosse stato Dio l’artefice di tutto, verrebbe da chiedersi il perché di così tanto spreco, e questo solo per far comparire l’uomo”.

Altra evidente contraddizione è l’attesa di miliardi di anni prima di vedere comparire il genere “homo”: su questa pazienza quasi infinita di Dio si ironizza definendolo  un “batteriologo” in quanto la Terra è stata popolata per millenni solo da microscopici batteri.

Il testo tratta anche di teologia comparata evidenziando che i più strani dogmi delle varie fedi sono reputati tali solo dalle altre religioni mentre si accettano come  indiscutibili solo i propri. Molta parte del libro è dedicata alla critica alla Bibbia di cui si presentano molte “evidenti contraddizioni”:
Caino si sarebbe unito a sua moglie (Genesi 4,15) ma la Bibbia non fa menzione di altri popoli creati dopo Adamo ed Eva, quindi da dove sbuca costei?
la Bibbia è viziata da cronici  problemi di trascrizione, traduzione, comprensione ed omissione in quanto i testi originali sono andati persi.

Il libro non risparmia nemmeno i più acclarati santi come padre Pio e i papi in via di santificazione come Wojtyla: si contestano sia i loro presunti miracoli che gli insegnamenti etici. Anche le apparizioni e lacrimazioni mariane sono respinte con acuti ragionamenti e dati di fatto.

Per quanto riguarda i discorsi clericali a favore dei poveri si citano le “immense ricchezze” della Chiesa Cattolica come elemento  di incoerenza rispetto alle prediche evangeliche pauperistiche. Ma anche quegli elementi del clero che effettivamente rinunciarono ad agi e comodità per predicare in remoti Paesi extraeuropei si macchiarono di  “azioni criminali che cancellarono intere civiltà. Basti pensare a quelle del Centro e del Sud America per opera dei Conquistadores spagnoli” aizzati da missionari fanatici.

Infine è da rilevare come, nella premessa all’inizio del testo, l’autore si definisca “libero pensatore” e contrario all’uso del termine ateismo in quanto da lui considerato riduttivo e insufficiente. Ma anche l’agnosticismo è criticato poiché comunque  “si può sicuramente dire se una cosa sia più o meno plausibile di un’altra”.

Pierino Marazzani, settembre 2013

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Marina Montesano
Caccia alle streghe
Salerno editore, Roma, 2012, pagine 184, euro 12,50

In copertina sono disegnate cinque fascine che bruciano a ricordo delle decine di migliaia di persone, in gran parte donne, arse vive sulla base di superstizioni religiose. Il libro è ben documentato e calcola tra le 40.000 e le 60.000 le persone condannate a morte per stregoneria in Europa tra il secolo XV e il secolo XVIII. Le stragi più indiscriminate avvennero in Germania, sia nelle zone controllate dai cattolici sia in quelle protestanti, ma in proporzioni diverse: “Nella Germania meridionale cattolica il fenomeno fu più intenso rispetto all’area settentrionale protestante”.

Infatti ben 12 papi sono citati nell’Indice dei Nomi del libro a riprova delle loro gravi e fondamentali corresponsabilità in questa grande carneficina di innocenti. L’autrice esamina accuratamente la Bibbia e gli scritti dei Padri della Chiesa trovandovi ampie giustificazioni volte ad accreditare la realtà della stregoneria. Episodi sporadici di fanatismo omicida ai danni di presunte streghe si ritrovano anche nelle fonti alto-medievali: tali nefandezze furono sempre appoggiate o comunque non condannate dal clero. Si citano scritti dei più prestigiosi canonisti universitari medievali che teorizzavano la pena di morte per questo tipo di reati: non c’era pietà per le persone riconosciute colpevoli di stregoneria! Alcuni papi, come Eugenio IV nel 1440, scrivevano lettere in giro per l’Europa al fine di sollecitare le più drastiche persecuzioni.

Tra le vittime più note del Medioevo l’autrice contempla Cecco d’Ascoli, letterato e astrologo, arso nel 1327 nello Stato della Chiesa. Per quanto riguarda il secolo XVI si cita il caso delle streghe modenesi: dieci bruciate nel 1522-1523 per ordine dei frati inquisitori domenicani. Si distinse per il suo fanatismo il frate Bartolomeo da Spina il quale scrisse una “Questio de strigis” che avvalorava le più assurde credenze e giustificava la pena di morte.

Anche alcuni santi ebbero un ruolo nefasto nella caccia alle streghe. Fu il caso di san Bernardino da Siena che accreditò tali assurde credenze nelle sue famose predicazioni: “è verissimo che i bambini sono fascinati dalle vecchie diaboliche”.

Infine il testo presenta ampi dati statistici sul numero di persone condannate a morte per questo motivo nei vari Paesi europei: dai 23.000 in Germania ai 4.000 di Polonia e Svizzera, dai 5.000 della Francia ai 2.500 del Belgio.

Pierino Marazzani, dicembre 2013

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Quasiracconti
(Cinque pretese di un improbabile scrittore)
ilmiolibro.it, prima edizione, con quattro scritti, nel 2012, quarta edizione, con un quinto scritto, nel 2016, pag.196, euro 12,50

Si tratta di un testo di narrativa di fantascienza e fantapolitica con molti spunti atei, anticlericali e laicisti. Il libro è stato prodotto a pagamento dall’autore, e messo in vendita, sulla piattaforma ilmiolibro.it, un’iniziativa del Gruppo Editoriale l’Espresso.

Il primo “quasiracconto”, intitolato “Una storia quasi impossibile”, narra la vicenda di un solitario astronomo degli anni Ottanta, deluso e frustrato dalla mancata rivoluzione degli anni Settanta: individuato un asteroide diretto verso la Terra, non avvisa nessuno e si mette in salvo sulle montagne dell’Himalaya per godersi lo spettacolo della distruzione pressoché totale di tutta l’umanità.

A proposito della vicenda di Gesù Cristo, l’Autore recepisce, nel racconto intitolato “Il Museo delle Religioni”, alcune fonti orientali secondo cui tale pur ipotetico profeta sarebbe vissuto in India per vari anni assimilando nella sua predicazione molte idee buddiste. Nello stesso racconto, nella visita all’avanzatissimo museo interattivo con ologrammi e innovative tecnologie, si viene anche a sapere che gli interessati contrasti tra le varie religioni hanno provocato una disastrosa epidemia di un virus mortale che ha diminuito notevolmente la popolazione mondiale e che questa, dopo avere scoperto la colpevolezza delle gerarchie delle varie Chiese, si ribella e spazza via quasi completamente le religioni, che rimangono, sparse e divise nel mondo in piccoli gruppi, a non più del 20% della popolazione totale del pianeta.

In un ipotetica intervista fatta al Presidente della Repubblica Federale Italiana, frutto di un immaginario colpo di Stato di sinistra avvenuto nel 1983 e narrata nel racconto “Intervista al Presidente”, si delinea il duro trattamento imposto al Vaticano e al suo papa-re: presidio militare alla frontiera con l’Italia, limitazione dei viaggi papali, abolizione del Concordato e della nuova versione craxiana del 1984, sventata prima che si realizzi, che è evidenziata in un passo dello stesso racconto, in cui Craxi figura come Praxi.

Dopo qualche anno, al primo caso di sede pontificia vacante per un decesso del papa regnante per assassinio, viene definitivamente soppresso lo Stato della Città del Vaticano. Il suo capo, papa Franco I, viene esiliato con una sparuta minoranza di preti irriducibili. Di grande attualità è il riferimento ad un “mini-ago avvelenato” usato per uccidere il papa, poiché fa pensare all’avvelenamento di Giovanni Paolo I e alle manovre auto-protettive di papa Francesco, come il consumare i pasti solo in una mensa comune.

Il governo anticlericale italiano approva anche leggi contro la presenza di religiosi negli ospedali, per la massima autodeterminazione della donna in materia riproduttiva, l’eutanasia legale, il testamento biologico ecc.

Si pone finalmente fine “alla solita morale ipocrita e bigotta” di matrice clericale! L’Autore attacca pure le “irrazionali fantasie su un universo creato, sul suo presunto creatore e su una fantasmagorica, nonché alquanto improbabile, eterna e noiosissima vita futura”.

Nel racconto sono delineate della “Case di Comunicazione” dove può esplicarsi il libero amore con particolare riguardo alle giovani coppie non sposate, spesso vittime , nella nostra società, di gravi fatti di cronaca nera mentre si appartano.

La politica anticlericale e antireligiosa del nuovo Stato, coinvolge anche il Club Alpino Italiano il cui carattere reazionario e cattolico viene completamente tramutato: scompaiono, ovviamente, messe e preti.
La rete degli Ostelli della Gioventù viene mutata e migliorata come pure la gestione dei campeggi: in particolare, si scrive riguardo agli Ostelli della Gioventù, “fu eliminata la gestione da parte delle associazioni cattoliche”.
Sempre in questo racconto la lotta contro la morale cattolica integralista in materia di fine vita è delineata con chiarezza nelle parole del Presidente: “Mettemmo così fine, tra le ultime polemiche, a una situazione intollerabile causata dalla solita morale ipocrita e bigotta e dall’interesse egoistico della corporazione medica”.
Nel racconto “La vincita” è da rilevare anche l’intitolazione di una libreria, finanziata con i proventi di una fortunata vincita alla lotteria, ad “Atheia”, cioè a un filone culturale chiaramente areligioso.

Il fortunato vincitore, dopo essersi licenziato dal suo impiego in una ditta privata non senza essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe, si impegna attivamente nell’organizzazione di pubbliche manifestazioni ateistiche.

L’ultimo “quasiracconto”, in gestazione da anni e scritto ed ultimato proprio nell’aprile del 2016, con il titolo “Estinzione preventiva”, narra della controversa decisione di un popolo alieno, ateo da secoli, che, esplorando i pianeti, quando individua la prospettiva che una specie “intelligente” possa svilupparsi, la stermina inesorabilmente. Il perché risiede nella storia del pianeta Terra, osservato dagli alieni, che, secoli prima, pur potendo salvarsi è stato portato alla distruzione definitiva dalla pur “intelligente” specie che lo dominava: l’Uomo!

Pierino Marazzani e Arnaldo Demetrio, novembre 2016

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Discepoli di verità
Intrigo papale
(Faide di potere in Vaticano per la successione di Benedetto XVI)
http://www.kaosedizioni.com , Milano, 2012, pagine 165, euro 15,00

Il testo è basato su documenti ufficiali vaticani, interviste e indiscrezioni di fonte anonima all’interno della Curia. Gli autori ci spiegano come le candidature alla successione di Benedetto XVI da parte dei cardinali Bertone e Scola siano state bruciate da tutta una serie di scandali interni alla Chiesa: quello del ciellino Formigoni ha spiazzato Scola mentre i misfatti dello IOR hanno tagliato fuori il cardinal Bertone e gli altri cardinali stanziali in Vaticano.

Questo ottimo libro di contro-informazione ci guida nei meandri corrotti del Vaticano facendo nomi e cognomi di cardinali e monsignori dalla vita poco limpida e dalle ricchezze non giustificabili coi loro stipendi. Il cardinal Bertone era addirittura in stretta amicizia con criminali calabresi che aveva fatto Cavalieri di San Silvestro papa.

Il fatto che gli appartamenti papali fossero stati affidati da Benedetto XVI a quattro cielline suggerisce la fondata ipotesi di un loro ruolo di “avanguardia” per cominciare l’occupazione del Vaticano. Il cardinal Scola era “il successore predestinato” ciellino di Benedetto XVI come chiaramente indicato in un apposito capitolo del libro che illustra le “cinque tappe” della scalata ciellina al pontificato.

“L’eminenza nera” è il titolo di un altro interessante capitolo del testo che analizza il potere clerico-fascista in Vaticano, di cui si indica come principale esponente il cardinale colombiano Castrillon Hoyos: è lui che avrebbe istigato Ratzinger a venire incontro ai clerico-nazisti scismatici della Fraternità San Pio X.

Questo gruppo di preti razzisti antisemiti ha organici rapporti con l’estrema destra europea: il loro defunto capo monsignor Lefebvre si recò addirittura in Cile a rendere omaggio al dittatore sanguinario Pinochet. Il loro negazionismo riguardo alle camere a gas fece scandalo a livello mondiale.

Lo stile del testo è molto polemico, i termini usati sono pesanti ma coerenti con la cronica situazione di illegalità vigente in Vaticano.

Non per caso l’appendice finale del libro è dedicata alla strage avvenuta in Vaticano nel 1998: non fu fatta né verità né giustizia ma solo un insieme abnorme di falsità e depistaggi.

Pierino Marazzani, aprile 2014

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Renato Testa
La malafede
(Perché è indecente essere cristiani)
http://www.gruppoalbatros.it , Roma, 2012, pagine 472, euro 19,50

Ottimo e ampio testo laicista con vivaci spunti anticlericali: elaborati e arguti ragionamenti biblico-teologici smontano le asserzioni dei fideisti. L’autore si dichiara ateo “ritenendo inefficaci e false le dimostrazioni tradizionalmente addotte per provare l’esistenza di Dio”. Il testo sostiene un ateismo radicale: Dio non esiste ed è solo un invenzione dell’uomo, le religioni sono “ruderi arcaici, relitti storici, residui del passato”.

Quattro capitoli del libro sono dedicati a sviscerare le contraddizioni biblico-evangeliche che sono in numero tale da rendere assolutamente inattendibile tale libro come presunto messaggio a noi inviato a rate da un ipotetica divinità.
Ecco alcuni esempi:
-come si può ragionevolmente affermare che la Bibbia è infallibile quando in realtà abbiamo perso tutti gli scritti originali, avendo oggi in mano solo un testo ricopiato numerose volte da ignoti in luoghi ignoti?
-in alcuni passi evangelici Gesù invita a predicare a tutte le genti mentre in altri ordina: “non andate fra i pagani”
-come è possibile attribuire ad un entità divina onnisciente e onnipotente il passo biblico relativo alle mogli che afferrano le parti vergognose degli assalitori del loro marito?
-si osserva una palese contraddizione fra il dio delle scritture ebraiche, tutto stragi e vendette, e quello delle scritture greche, ispiratore di un Gesù amorevole e che perdona perfino i suoi nemici

I sacramenti del cattolicesimo sono pesantemente criticati: il battesimo dei neonati è “una pratica ignobile e prevaricatrice, una forma subdola di conversione forzata che calpesta fin dalla nascita la libertà di coscienza dell’individuo”.

La terminologia usata dall’autore in tutte le parti del libro è dura, esplicita, graffiante: gli aggettivi spregiativi sono impiegati a raffica. Per esempio l’affermazione evangelica che Dio padre avrebbe mandato il suo figlio unigenito a morire sulla croce è definita “sgangherata, insulsa, grottesca”.

Il testo presenta numerosi vivaci elementi satirici: “Gli uffici anagrafici del Padreterno versano in condizioni pietose” visto che la Bibbia si contraddice a proposito del padre di Zippora, moglie di Mosè, e perfino sulla genealogia di Gesù di Nazareth.

Altra battuta salace: “Dio non ama, a quanto pare, le coppie aperte e spregiudicate” in quanto ordina la condanna a morte degli adulteri nel Levitico (20,9).

Si paragonano le storielle allegoriche bibliche “a felice connubio del cacio con i maccheroni” ecc.

Pierino Marazzani, settembre 2014

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Federico Focher
Due atei, un prete e un agnostico
(Pranzo a casa Darwin)
Il Prato editrice, Saonara (Padova), 2012, pagine 107, euro 13,00

Il testo rievoca nei dettagli sia i fatti accaduti a Londra in occasione della “Conferenza Internazionale dei Liberi Pensatori” del 1881, sia le conversazioni avvenute in casa Darwin tra il famoso scienziato e due liberi pensatori: il filosofo materialista tedesco Ludwig Buchner e l’ateo anticlericale londinese Edward B. Aveling.

Ateismo e agnosticismo sono praticamente equivalenti? Secondo Darwin discutere del soprannaturale in assenza di fatti dimostrabili è uno spreco di tempo e di salute. Darwin afferma che nella struttura dell’essere umano non si rileva traccia di un qualche disegno divino, men che mai nel dolore dovuto a malattie e disgrazie varie che colpiscono bambini e puerpere.

Il testo ci ricorda come, applicando il “metodo che ormai tutti definiscono darwiniano”, gli antropologi ottocenteschi dimostrarono che “la religione stessa è come una bolla di sapone, che si ridimensiona sempre di più, fino a scoppiare”.

Il darwinismo ha dato una logica all’anatomia comparata e un metodo da seguire nell’anatomia sistematica: il darwinismo è stato una seconda rivoluzione copernicana cambiando il nostro modo di vedere il mondo e noi stessi. L’uomo è un animale, frutto di una lunga evoluzione da un antenato comune con gli altri primati, e non un essere creato da un presunto Dio per essere inserito sul pianeta Terra.

In conclusione il concetto di Dio non fa parte del mondo reale, unico ambito accessibile alla ricerca scientifica: lasciamo quindi ai fideisti le loro utopie immaginarie purché non pretendano di imporle tramite uno Stato confessionale.

Pierino Marazzani, maggio 2015

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Giorgio Buizza
Nonno, ma tu ci credi che ci ha creati Gesù?
Caosfera.it, Fano, 2012, pagine 154, euro 15,00

Ottimo testo divulgativo storico-filosofico con spunti satirici e acuti ragionamenti ateistici.

L’autore sostiene che il cervello del bambino non va rovinato instillandovi “idee false, inutili e dannose per il suo futuro” come quelle religiose. Bisogna debellare il parassita del fanatismo religioso che potrebbe condurre il genere umano a fare una brutta fine. Si propone in alternativa un razionalismo ateistico così riassumibile: ” è l’amore e non la speranza a far vivere la verità e non la fede a liberare”. Il titolo del testo deriva da una domanda fatta all’autore, classe 1935, dalla piccola nipotina.

Le affermazioni bibliche sull’estinzione dei dinosauri, tutti morti “con il diluvio universale perché l’entrata dell’arca era troppo piccola”, sono definite assolutamente risibili. Le “assurdità della Bibbia” sono evidenziate con crudezza di termini, le prescrizioni bibliche in materia di schiavitù sono ripudiate, i presunti miracoli evangelici sono smontati con acuti ragionamenti deduttivi.

Si osserva come sia profondamente ingiusto guarire un presunto indemoniato trasferendo i diavoli dal suo corpo a quelli di alcuni maiali: “Poveri maiali, che colpa avevano? Avranno avuto un proprietario? Sembra di sì, perché la gente del luogo implorò Gesù di andarsene”. Un riferimento indiretto al martirio della filosofa Ipazia è inserito a proposito delle frasi antifemminili di Paolo di Tarso: “Non sia concesso a nessuna donna di insegnare”. Infatti recenti saggi ribadiscono come questo sia il principale motivo della sua uccisione: non tanto per quello che insegnava, ma soprattutto in quanto donna-insegnante.

Anche il caso del filosofo Giordano Bruno è citato nel testo con l’aggravante che la Chiesa ha fatto santo il suo spietato persecutore, il cardinal Bellarmino.

Pierino Marazzani, giugno 2015

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Mino Argentieri e Ansano Giannarelli
Resistenza, una nazione che risorge
Città del Sole, Reggio Calabria, 2012, pagine 249, euro 20,00

Il testo contiene 19 dettagliate e intense testimonianze raccolte nel 1970 in un film documentario su alcuni famosi protagonisti della lotta antifascista (Moscatelli, Parri, Boldrini, Amendola, La Malfa ecc.).

In vari interventi emergono precisi riferimenti alle complicità e connivenze clerico-fasciste:
– nel 1955 un ministro democristiano della Pubblica Istruzione emana una circolare ai Provveditorati in cui raccomanda di “festeggiare nel 25 aprile la nascita di Guglielmo Marconi” e non invece la Resistenza;
– è documentata una richiesta governativa italiana di insabbiare le indagini sulle Fosse Ardeatine e un “abbraccio fra Andreotti e Graziani” ex capo dell’esercito repubblichino fascista;
– il senatore a vita Leo Valiani afferma che, nonostante il passaggio da monarchia a repubblica, gli antifascisti temevano che “risorgesse il vecchio Stato italiano, fondamentalmente autoritario e reazionario e, per di più, inquinato da 20 anni di fascismo”. Purtroppo, grazie alla DC e ai suoi alleati, ciò si avverò effettivamente!;
– nel 1944 i fascisti repubblichini ristampano “Il catechismo del comunismo” scritto dal loro grande amico cardinal Schuster;
– i silenzi di Pio XII sulla Shoah e sulla deportazione degli ebrei romani sono ben evidenziati nella frase “Al di là del Tevere, non si leverà una voce di condanna”.

La nefasta amnistia Togliatti fu malvista da Boldrini che riferisce di una commissione di partigiani partita da Milano cui Togliatti rispose accampando ragioni assurde: “O facciamo l’amnistia noi o la fa Umberto di Savoia”, come se i Savoia non si fossero già abbastanza squalificati agli occhi del popolo italiano nel ventennio di coabitazione con Mussolini.

Secondo La Malfa la mancata punizione dei crimini fascisti fu anche dovuta al fatto che “l’alta magistratura del tempo era fascista, e lo dico con l’effe forte, maiuscola”.

Terracini esalta le repubbliche partigiane come espressione di ciò che si può ottenere allorquando una forza volontaria armata e liberamente organizzata affronta i nazi-fascisti: purtroppo nel dopoguerra i partigiani, invece di essere posti alla base delle nuove forze armate, furono perseguitati ed emarginati. Specialmente la Polizia di Stato e i Servizi Segreti caddero di nuovo in mano ad ex fascisti non pentiti. Si ricordano anche gli scioperi antifascisti del 1944 nelle pagine riservate alla testimonianza di Arturo Colombi, che promosse quelli di Torino.

Infine si riassumono così i dati statistici della Resistenza: 232.841 combattenti di cui circa il 50% delle Brigate Garibaldi, 62.070 caduti di cui la metà garibaldini, 4.350 civili periti nei combattimenti.

Pierino Marazzani, ottobre 2015