L’inquieta attitudine
Claudio Strambi
L’inquieta attitudine
(Camillo Berneri e la vicenda politica dell’anarchismo in Italia-Berneri nei
primi anni venti, su rivoluzione russa e dintorni)
Terzo libro
Kronstadt Edizioni, Pisa, 2021, pagine 216, 6 euro
Saggio storico-politico-biografico divulgativo basato su un’ampia
documentazione, corredato da Indice dei Nomi e numerose foto d’epoca.
Da segnalare tre foto di Camillo Berneri (1897-1937): a pagina 141 quella
venuta meglio lo ritrae in camicia e cravatta, a pagina 208 quella del casellario
giudiziario in cui è citato anche suo padre segretario comunale di Corteno in
provincia di Brescia, a pagina 74 quella più sfocata che fu scattata prima delle
altre ritraendolo con un cappello a larghe falde.
L’Autore rileva in Berneri “uma marcata attitudine al metodo scientifico” che
potrebbe forse derivare anche dai suoi elevati studi col professor Gaetano
Salvemini (1873-1957), prestigioso docente anche in note università americane.
Il testo esamina le sue analisi sul bolscevismo russo, ancora di grande attualità,
visto il permanere in questa grande nazione di violentissime spinte
prevaricatrici anche ai danni dei popoli vicini:
“Berneri ha un approccio scientifico alla questione russa (cifre, dati, studi
specifici, comparazioni, approfondimento retrospettivo di alcuni problemi
economico-sociali) che è unico nell’anarchismo italiano e raro nel panorama
delle correnti rivoluzionarie a livello internazionale”.
Altre interessanti analisi sono riservate all’impero britannico, in quell’epoca alla
sua massima espansione. In Irlanda Berneri si dichiara favorevole ad uno Stato
libero, del tutto indipendente dalla Gran Bretagna, pur rilevando i pericoli di un
certo fanatismo confessionale popolare.
Berneri denuncia anche i “feroci crimini” conseguenti alla colonizzazione
italiana in Libia intitolando un suo articolo del 1932: “Via dalle colonie”.
I pessimi rapporti fra anarchici e comunisti sono così riassunti in un passo del
libro relativo al 1921:
“I comunisti ci indicano come i loro peggiori nemici, noi siamo infatti gli amici
della libertà della quale essi sono nemici”.
Pierino Marazzani, marzo 2021