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La rivolta della ragione

Alan Woods e Ted Grant

La rivolta della ragione

(Filosofia marxista e scienza moderna)

A.C. Editoriale, Milano, 1997, pagine 477, lire 30.000

È un vasto libro di cultura scientifica, filosofica e politica che si ispira ai valori del marxismo. Conta una bibliografia di 130 titoli di cui nessuno di autore italiano, ad ennesima dimostrazione del quasi totale disprezzo in cui è tenuta la nostra cultura scientifica e politica nel mondo britannico: assente anche Gramsci.

Nell’indice dei nomi ci sono solo otto italiani su 217: cinque del Rinascimento (Giordano Bruno, Cusano, Galileo, Michelangelo, Leonardo), tutti visti come artefici o precursori della scienza moderna; uno del Medioevo, per criticare il ruolo oscurantista di Tommaso d’Aquino; due moderni, Cavalli Sforza insigne genetista antirazzista e Lombroso, per criticarne le assurde analisi di antropologia criminale.

Il testo contiene moltissimi riferimenti di critica antireligiosa e anticlericale poiché gli ecclesiastici sono stati per secoli una specie di “polizia spirituale” al servizio delle classi dominanti contro la libera ricerca scientifica e filosofica. La chiesa cattolica ha oppresso e distorto la scienza e la medicina per secoli: esclusione delle donne e degli ebrei, divieto o limitazione dell’anatomia sui cadaveri, ostacolo alla libera circolazione di scritti scientifici provenienti da Paesi protestanti, condizionamento della vita universitaria, processo per inesistenti eresie contro docenti universitari del calibro di Galileo a Pisa, Cardano a Pavia ecc.

Specialmente nel Medioevo il peso soffocante della superstizione chiesastica ridusse la scienza al lumicino: i cattolici fecero peggio degli islamici e degli ortodossi, che almeno conservarono meglio gli scritti filosofici e scientifici dell’antichità.

Per affermarsi la scienza ha dovuto condurre una lunga guerra contro la chiesa, subendo molte vittime tra gli studiosi dei più diversi campi, e deve tuttora difendersi dalle bestialità clerico-oscurantiste a proposito di contraccezione, fecondazione, clonazione ecc.

In ogni nazione sono sorte caste di sacerdoti che, approfittando della credulità popolare e di paure ancestrali, hanno instillato nelle plebi ignoranti ogni sorta di superstizioni e fanatismi: per colpa loro lo sviluppo scientifico è stato bloccato per millenni per poi svilupparsi finalmente nei Paesi protestanti proprio perché la Riforma, distruggendo quasi tutto il potere clericale, ha lasciato finalmente l’uomo libero nella sua ricerca.

L’altro grande merito dei principi di libertà diffusi dalla Riforma è stato l’emancipazione del popolo ebraico la cui componente laica ha così potuto finalmente sviluppare le sue elevatissime qualità intellettuali: Marx, nipote di un rabbino e figlio di un luterano, ha cinquanta citazioni nel testo, Einstein ha quaranta citazioni, Trotzki (il cui vero nome ebraico era Bronstein) ha venti citazioni.

La Chiesa non ostacola solo la libera ricerca ma instilla una morale del tutto erronea e ipocrita gabbando per valori eterni assiomi che sono il frutto delle concezioni culturali di certe epoche e di alcuni popoli.

Piero Marazzani, novembre 2000