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Gli anarchici di Clivio e la scuola moderna razionalista

Autori Vari (a cura di Amerigo Sassi)

Gli anarchici di Clivio e la scuola moderna razionalista

Macchione Editore, Varese, 1998, pagine 144, lire 39.000

Il prete ha sempre avuto bisogno di gente ignorante per rifilarle le sue panzane. E così, pur disponendo sia nel Medioevo sia nell’età moderna di ricchezze immense, le quali avrebbero consentito agevolmente di pagare innumerevoli maestri, la chiesa se n’è sempre ben guardata. Nel suo stesso Stato Pontificio l’ana1fabetismo era a livelli altissimi e, quando i governi post-risorgimentali vollero introdurre l’istruzione elementare obbligatoria, Pio IX in persona scrisse a Vittorio Emanuele II nel 1867 per dissuaderlo.

Anche la scuola fondata da Mazzini per i poveri mendicanti italiani deportati a Londra negli anni ’40 dell’800, in qualche modo un antenato di quella di Clivio, fu sempre boicottata dal clero.

Viene subito da chiedersi com’è mai possibile che in un paese grande come l’Italia l’unica esperienza simile sia avvenuta nel varesotto? Il libro non fornisce specifiche risposte ma qualcuna si può ipotizzare:

-in epoca pre-fascista, post-fascista ed a maggior ragione durante il ventennio il governo ha quasi sempre boicottato tali scuole;

-gli anarchici hanno sovente privilegiato il piano agitatorio-insurrezionalista su quello del lavoro di base tra le masse;

-socialisti e comunisti, allora come oggi, fanno il doppio gioco con la chiesa. poiché cercano di carpire i voti dei cattolici evitano di urtarsi con il c1ero e quindi, in primis, hanno sempre evitato di fondare scuole che inevitabilmente darebbero fastidio al prete

-Clivio, in provincia di Varese, era un centro di lavoratori edili che stagionalmente emigravano in paesi meno clericalizzati del nostro come la Svizzera, la Francia ecc. assimilando teorie e pratiche raziona1istico-libertarie.

L’antic1ericalismo nel varesotto è ben illustrato in un capitolo con fonti originali d’epoca e il pezzo relativo al funerale di un compagno ci ricorda come allora i cimiteri fossero controllati dai preti i quali, ove spalleggiati dai sindaci, negavano il seppellimento ai non battezzati e ai morti scomunicati o in peccato mortale. –

Un sospetto caso di omicidio di un anticlericale è riportato a pagina 31. Trattasi chiaramente di un omicidio mascherato da suicidio: come è possibile che una persona contemporaneamente si sgozzi e si anneghi? Trattasi chiaramente di una vendetta clerical-militarista avvenuta a causa delle idee antifideiste e antibelliciste di questo militante libertario.

Il connubio clerico-fascista è ben illustrato nel testo ove si rintraccia un preciso gioco delle parti tra fascisti e preti al fine di distruggere questa benemerita iniziativa: il fascismo non è altro che l’espressione più bieca del reazionarismo e dell’oscurantismo clericale.

Inoltre è da rilevare che la morte del padre ispiratore di questa scuola moderna razionalista, Francisco Ferrer, è ricordata a pagina 138 nella riproduzione anastatica del periodico “La scuola moderna di Clivio”.

Piero Marazzani, 1999