Tutte quante le stagioni
Carlo Dones
Tutte quante le stagioni
(romanzo storico operaio)
e/LT, Garbagnate, 2021, pagine 267, s.i.p., carlodones@libero.it
Testo di narrativa in parte autobiografico ambientato nel territorio
rhodense, dal secondo dopoguerra ai primi anni settanta.
Si riscontrano anche interessanti spunti irreligiosi e anticlericali,
espressione delle idee laiciste dell’Autore: ha scritto anche un
opera inedita sulla filosofa Ipazia (360-415), dramma in due atti.
Il capitolo più interessante è il III intitolato “La religione” in cui si
palesano evidenti opinioni ateo-anticlericali:
– si rifutano vendite di libri a domicilio anche perché il
proprietario è “un’associazione religiosa”
– la frase “Io in chiesa non ci vado perché non ci credo”
esprime chiaramente l’ateismo di un personaggio
– la sua filosofia anticlericale si basa anche sui misfatti papali,
citati indirettamente in una frase in cui si dubita che perfino
lo stesso papa potrebbe non andare in paradiso. Infatti in una
discussione a sfondo religioso tra coniugi si afferma a
proposito del paradiso: “io sarò il primo ad andarci. I tuoi
preti e il tuo papa non lo so”
– la satira emerge graffiante a proposito di una battuta
dissacrante sul “papa in gabinetto”
– dissidi familiari sulla prima comunione di un figlio sono ben
descritti nel libro: la cerimonia-sfilata simil-teatrale dei
bambini in chiesa è sopportata dal padre “miscredente” con
spirito di rassegnazione, ma solo dietro plurimi ricatti morali
materni
– si descrive l’evidente pedofilia di un giovane sacerdote,“il
prete dell’oratorio”, che provocava col suo comportamento
ambiguo guasti psicologici tra gli adolescenti
Pierino Marazzani, febbraio 2021