La Repubblica delle stragi
Salvatore Borsellino, a cura di
La Repubblica delle stragi
(1978-1994 il patto di sangue tra Stato, mafia, P2 ed eversione nera)
PaperFirst, Roma, 2018, pagine 317, euro 14
Saggio storico con numerosi riferimenti archivistici giudiziari e Indice dei
Nomi (mafiosi, giudici, militari vari ma anche Berlusconi, Dell’Utri e Andreotti)
ma privo di foto e mappe dei luoghi teatro delle stragi citate nel libro.
L’Autore sostiene che “omertà di troppo” da parte di pezzi dello Stato hanno
impedito di “conoscere le dinamiche criminali che hanno retto lo Stato in questi
venticinque anni”.
E’ esistito un vero e proprio “buco nero” frutto di “connivenze di uomini delle
istituzioni” con depistaggi e riciclaggi di ogni genere. Ma l’Autore si spinge
oltre accusando elementi “appartenenti ad apparati di Polizia o di intelligence”
di avere collaborato ai “preparativi per la strage di via d’Amelio” a Palermo. La
prova indiretta principale è la sparizione dell’agenda rossa di Borsellino: lo
scandalo esplose solo dopo 13 anni a causa di evidenti connivenze statali.
Rimangono anche eloquenti testimonianze della vedova di Borsellino: “C’è un
colloquio tra la mafia e parti infedeli dello Stato”.
Evidentemente tale vittima non sapeva, pur essendo già stato pubblicato da
decenni sulla stampa periodica storica italiana, che la mafia aveva avuto un
ruolo importante nello sbarco alleato in Sicilia tramite i servizi segreti USA e
che quindi aveva già trattato più volte con enti statali.
Anche al momento dell’arresto di Riina si fa in modo di far sparire ogni tipo di
traccia compromettente per lo Stato ipoteticamente presente nel suo covo
“contravvenendo agli ordini dei pubblici ministeri”.
La strage di Bologna del 1980 fu elaborata da “alleanze fra neofascisti, mafia,
logge massoniche deviate e Servizi segreti”. Ma poiché i capi dei Servizi segreti
erano tutti di nomina diretta e indiretta democristiana si può legittimamente
parlare di stragi clerico-fasciste! I ministri DC furono inoltre direttamente
responsabili della secretazione di tutti i documenti utili ad incastrare i mandanti
di tali stragi. Alcuni neofascisti esecutori furono processati ma, essendo già
condannati a vari ergastoli, tutto finì in nulla ed oggi sono tranquillamente
liberi!! Urge l’ergastolo ostativo per gli autori di eventuali future stragi!
Nel libro si afferma che fra il 1977 e il 1981 i ministri democristiani e loro
complici consentirono anche l’esistenza di una specie di ulteriore servizio
segreto deviato, detto “Noto Servizio o Anello” diretto da Adalberto Titta, un ex
aviatore repubblichino”. Clerico-fascismo!
Pierino Marazzani, gennaio 2021