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La vita quotidiana a Roma ai tempi di Gian Lorenzo Bernini

Almo Paita
La vita quotidiana a Roma ai tempi di Gian Lorenzo Bernini
Corriere della Sera (supplemento), Milano, 2022, pagine 324,s.i.p.
Ampio saggio storico-sociologico con Bibliografia di circa 150 testi,
Indice dei Nomi, privo di illustrazioni, manca anche un Indice Cronologico
dei “tempi” cui si riferisce il libro.
Il testo presenta spunti molto interessanti a proposito dei sotterranei del
palazzo dell’ex Sant’Uffizio, sito in Vaticano, ma con un portale che dà
sull’omonima piazza in territorio italiano.
Ai tempi del cosiddetto “processo dei veleni” del 1659, 46 donne furono
arrestate a Roma, cinque impiccate, mentre le rimanenti furono “murate
nelle carceri dell’Inquisizione, la morte giunse per loro nel silenzio e
nell’ombra”. I loro scheletri furono poi rinvenuti ai tempi della Repubblica
Romana del 1849 nei sotterranei del detto palazzo, come riferito ad
esempio dallo statunitense Theodore Dwight. La tematica del veneficio tra
membri del clero è citata a proposito di gesuiti, camilliani e certi abati.
La prostituzione era tollerata specie in alcuni quartieri: a Santa Maria in
Monterone “le meretrici abitavano addirittura nei locali della parrocchia”,
a Sant’Andrea delle Fratte se ne contavano centocinquanta.
Nepotismo e lusso sfrenato di nobili e cardinali sono ben descritti nel libro
con esempi eloquenti. Il malgoverno papale comportava una
sottoalimentazione cronica di una parte della popolazione: “costante
lamento di una popolazione affamata”.
Il testo conferma in un apposito paragrafo la presenza di schiavi nella
Roma papale : “Gli schiavi”. Tali disgraziati “portavano un collare di
bronzo, avevano un orecchio bucato, i capelli rasati, la barba lunga, erano
marchiate in fronte”.
Nel paragrafo “Gli ebrei” sono descritte le infinite vessazioni e crudeltà cui
erano sottoposti dal governo pontificio: c’era addirittura una “corsa dei
giudei, triste eredità di barbarie medievale”!
Non poteva mancare il paragrafo “L’inquisizione” dove sono citati
Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Galileo Galilei. L’Autore, pur
riconoscendo che “sono generalmente nutriti bene” ammette però che vi
sono stati “alcuni casi trattati a pane e acqua”. Oltre a perseguitare i
dissidenti si sequestravano i libri di tutti coloro che entravano nello Stato
Pontificio: l’Indice dei libri proibiti era applicato rigorosamente contro
ogni tipo di stampato.
Pierinomarazzani.it maggio 2023