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Viaggio in Italia

Michail Bakunin
Viaggio in Italia
(A cura di Lorenzo Pezzica)
Eleuthera, Milano, 2023, pagine 171, euro 16,00
Il testo contiene cinque brevi saggi politico-sociologici rivoluzionari a
sfondo ateo-anticlericale redatti fra il 1866 e il 1868 e otto lettere di
analogo contenuto scritte fra il 1864 e il 1866. Il libro è corredato da
bibliografia, una decina di illustrazioni e alcune foto. Manca l’Indice dei
Nomi.
Bakunin sostiene che “l’ateismo è la condizione primordiale e
indispensabile della libertà e della moralità di un popolo, concetti che
saranno privi di senso fino a quando l’idea di un Dio creatore, giudice e
dispensatore di premi e castighi occuperà l’immaginazione delle
moltitudini”. Inoltre Dio è alla base di ogni tirannia contro le quali sarebbe
opportuno giungere anche “al trionfo dell’ateismo”. Inoltre in Italia si
osserva una “presenza invasiva della Chiesa”. Borbonici e clericali
cercarono in ogni modo di opporsi al progresso culturale e sociale del
popolo italiano, innanzitutto ostacolando l’istruzione popolare.
Il papa è in tutto e per tutto paragonabile ai “sette despoti autoctoni e
stranieri” che tiranneggiavano e depredavano l’Italia.
Bakunin attribuisce al papato e ai suoi governi alleati la colpa del fatto che
“Le università e le scuole d’Italia, un tempo prime in Europa, sono oggi
rimaste indietro di un secolo”.
Il risultato anche della diffusione delle idee di Bakunin fu che si creò “Un
Italia dissidente che si configura come fortemente anticlericale,
antimilitarista, antiautoritaria”.
Bakunin sostiene che “la propaganda del Libero Pensiero è certamente
molto utile, anzi è uno strumento indispensabile per convertire gli
individui già progrediti”.
Nel capitolo “Brevi note biografiche” in ordine alfabetico di personaggi
storici dell’epoca, si citano anche due spretati passati all’anticlericalismo,
Asproni e Dall’Ongaro. Più noto e attivo il primo cui fu dedicato nel 1985
un testo dal titolo significativo “Il canonico ribelle”. Fu anche destinatario
di una lettera di Bakunin nel 1865.
Pierino Marazzani, aprile 2023