Opere in I edizione nel 2006
Karlheinz Deschner
Storia criminale del cristianesimo
(Tomo VII: XIII e XIV secolo, dall’imperatore Enrico VI (1190) all’imperatore Ludovico IV di Baviera, morto nel 1347)
Ariele Editore, Milano, 2006, pagine 400, euro 21,00.
Il tomo VII della Storia Criminale del Cristianesimo è di fondamentale importanza per provare appunto la natura delinquenziale del cattolicesimo romano. Infatti nei secoli XIII e XIV avvengono alcune delle peggiori nefandezze della sua storia che l’autore inserisce in una “ininterrotta mostruosità” tipica di questa religione. Basta leggere le cronache originali dell’epoca, scritte quasi sempre dal clero, per restare orripilati di fronte alle barbarie perpetrate dai cattolici ovunque sono arrivati. Riassumendo, le peggiori imprese criminali clericali sono:
- stragi antiereticali: i primi rochi datano già verso il 1000 ma è nel secolo XIII che si verificano i casi peggiori. Nel 1209 20000 massacrati a Beziers nel sud della Francia durante la crociata contro i càtari, 400 eretici arsi a Carcassonne, 400 a Minerve, 500 a Lavaur ecc. Per quanto riguarda i valdesi se ne bruciarono nel 1212 80 a Strasburgo, nel 1397 a Steyr in Austria circa 100, in Val Pute in Francia 150 ecc. In seguito, per stanare gli eretici passati in clandestinità, fu creata l’Inquisizione dal papato che ne affidò la gestione a domenicani e francescani. Nel 1233 tutti gli eretici di Milano furono arsi. In conclusione, i càtari furono completamente sterminati e soli i valdesi riuscirono a sopravvivere in clandestinità
- stragi antisemite: ancora peggiori furono le persecuzioni contro le comunità ebraiche attuate in quei secoli. In Navarra 6000 ebrei sterminati nel 1238, 3000 nel 1236 nella Francia settentrionale, 5000 in Germania nel 1298 ecc. Nel secolo XIV identiche efferatezze: 4000 ebrei massacrati a Siviglia nel 1391, a Tours nel 1321 160 ebrei sono uccisi in un solo giorno, nel 1336 sono sterminati 1500 ebri tra i fiumi Tauber e Meno, altri 6000 sono massacrati in Germania l’anno successivo. A Stasburgo nel 1349 2000 ebrei sono bruciati nel loro cimitero, a Erfurt in 3000 furono indotti a bruciarsi da soli in quello stesso anno ecc. Il testo segnala anche le terribili pene che i cattolici riservavano a coloro che avevano rapporti sessuali con gli ebrei. Eppure proprio in quei disgraziatissimi secoli abbiamo delle isole di tolleranza e di rispetto per i diritti umani degli ebrei: a Tolosa nel secolo XIII erano conferiti “incarichi pubblici ai giudei”. Il conte di questa città francese fu fustigato davanti a una chiesa anche per questa gravissima “colpa”.
- stragi contro contadini in rivolta: si ha notizia di una crociata con regolare bolla papale contro i contadini detti “stedingi” che si erano ribellati contro il vescovo di Brema. In 6000 furono sterminati nel 1234 in “una delle più crudeli e sanguinarie opere compiute in nome del cristianesimo nella storia tedesca”.
- stragi dei pagani baltici: in Livonia, Prussia, Estonia e Lettonia avvengono feroci massacri a seguito di vere e proprie crociate. Furono “sanguinarie guerre di rapina” esaltate in tutti i testi di storia della Chiesa
- strage e saccheggio di Costantinopoli: nel 1204 i crociati conquistano la capitale della chiesa greco-ortodossa compiendovi “indescrivibili massacri e saccheggi”. Enormi tesori d’arte e di cultura finirono distrutti e dispersi.
Piero Marazzani, ottobre 2006
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Carlo Augusto Viano
Laici in ginocchio
Laterza Editore, Roma/Bari, 2006, pagine 128, euro 10,00
É un coraggioso testo in difesa della laicità dello Stato con notevoli spunti anticlericali e di critica generale antireligiosa. Si devono respingere al mittente certi discorsi di Benedetto XVI fatti con “piglio altezzoso di un funzionario teutonico in trasferta”, similmente sono provocatorie le sue frasi in cui auspica una laicità “sana” per assorbire gli appelli orgogliosi che faceva Ciampi alla laicità dello Stato.
Purtroppo certi politici in preda a “crampi religiosi” hanno vanificato l’impegno di Ciampi su questo argomento. I tradimenti pro-Vaticano degli statisti italiani sono una pessima tradizione che, per l’autore, comprende anche Spadolini secondo il quale la Chiesa Cattolica avrebbe svolto sempre una funzione positiva in Italia: suo indegno erede l’ex-presidente del Senato Pera.
Il testo comprende vari riferimenti ai testi di storia filoclericali in uso nelle scuole: sono stati manipolati i programmi della scuola secondaria, pesanti interventi censori sono stati effettuati, è stata attuata una revisione della storia nazionale a favore del Vaticano. In realtà lo Stato Pontificio non è stato abolito ma esteso a tutto il Paese. Lo strumento giuridico per attuare tale prevaricazione è stato l’articolo 7 della Costituzione, una vera mostruosità che è in contrasto con la libertà religiosa garantita dalla stessa carta costituzionale.
Il cristianesimo non è una religione dell’amore poiché cova un’impostazione totalitaria abbattutasi in maniera “costante e soffocante” sull’Italia. Si devono rifiutare i concordati tra Stato e Chiesa, accordi scellerati con i quali la Chiesa cerca di impedire la creazione di Stati effettivamente laici. Anche dalla loro revisione, esempio quella di Craxi nel 1984, la Chiesa esce sempre avvantaggiata, almeno finanziariamente: a questo proposito l’autore accenna polemicamente “ai pesanti scandali finanziari” in cui fu coinvolto il Vaticano.
Si deve rilanciare una cultura laica indipendente dalla tradizione religiosa dello spiritualismo cristiano rifacendosi specialmente all’illuminismo settecentesco per continuare la sua storica battaglia per liberare le menti dall’oscurantismo medievale. Le religioni sono fonti di guerre e di odio, generano superstizioni, paure, soggezioni individuali, coprono condotte negative e si reggono su imposture e promesse inattendibili. Le loro attività assistenziali “sono spesso usate per catturare adepti”.
L’autore centra pienamente un altro evidente misfatto clericale: “la complicità della Chiesa con chiunque le offra privilegi materiali non ha pudori”. Nel testo ci sono anche riferimenti critici alle connivenze clerico-fasciste e alla politica antifemminile del Vaticano. Si assiste ad una ripresa dei sogni di dominio universale del papato contro cui bisogna battersi per una società laica che difenda gli individui dalle intrusioni di credenze e autorità religiose.
Il testo si conclude con un invito a coltivare la pratica paziente dell’irriverenza.
Piero Marazzani, novembre 2006
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Anonimo
Contro Ratzinger
(Pamphlet)
ISBN editore, Milano, 2006, pagine 158, euro 10,00
Complesso libro di critica filosofico-religiosa centrato sulla figura dell’ex papa bavarese di cui si ricordano anche le contiguità clerico-naziste.
L’ignoto autore difende l’Evoluzionismo darwiniano riaffermando che la nostra specie è solamente il prodotto di un evoluzione casuale e non di una creazione fatta da un presunto dio “di fatto inutile”.
Ratzinger identifica nel comunismo ateo un pericolo per il potere clericale perché stravolge, portandola sulla Terra, la promessa messianica della Chiesa. Comunque, in libri, articoli e conferenze, Ratzinger ammise la crisi del cristianesimo come religione capace di rispondere ai reali problemi dell’uomo contemporaneo. Non a caso i papi dei secoli XIX e XX hanno emanato una serie di encicliche di argomento sociale per tamponare la crisi totale delle loro vecchie teorie reazionario-caritative in materia di sfruttamento delle masse popolari.
Il testo ricorda il ruolo nefasto di Ratzinger per insabbiare lo scandalo dei preti pedofili, sottolineandone la doppiezza e ipocrisia. Tale cronico vizio clericale è satireggiato dall’Autore anche a proposito della mistificazione storica sulla natura di pesce o mammifero del castoro.
Infatti, per venire incontro alle necessità alimentari quaresimali degli amerindi, per secoli i missionari gabellarono che tale mammifero fosse in realtà un pesce peloso!
Pierino Marazzani, novembre 2016